Centrale elettronucleare Phénix
Centrale elettronucleare Phénix, nuclear power plant
Phénix è un reattore veloce raffreddato a sodio nel sito nucleare di Marcoule a Chusclan. Il design a vasca utilizza sodio liquido per il trasferimento termico e raggiungeva una potenza termica di circa 590 megawatt.
La costruzione iniziò alla fine del 1968 e il reattore si collegò alla rete elettrica francese nel dicembre 1973. Il progetto mirava a far progredire il ciclo del combustibile in Francia e operava con plutonio altamente arricchito.
Il sito è ora in fase di smantellamento e non è aperto al pubblico. Informazioni sulla tecnologia dei reattori veloci sono disponibili presso i centri di ricerca vicini e i programmi educativi.
Il reattore doveva essere spento ogni due mesi per il rifornimento, il che richiedeva una pianificazione accurata. Durante gli anni 2000 è stato utilizzato principalmente per ricerche sulla trasmutazione dei rifiuti nucleari.
Posizione: Chusclan
Inizio: 1 novembre 1968
Parte di: Marcoule Nuclear Site
Coordinate GPS: 44.14333,4.71167
Ultimo aggiornamento: 5 dicembre 2025 alle 14:18
Questa raccolta mette insieme centrali nucleari che hanno segnato la storia dell’energia nucleare civile. Alcune hanno avuto incidenti che hanno cambiato la percezione mondiale del nuclear. Tchernobyl in Ucraina rimane il simbolo del disastro del 1986, mentre Fukushima in Giappone ha mostrato i rischi delle catastrofi naturali. Three Mile Island in Pennsylvania ha fermato per molti anni la costruzione di nuovi reattori negli Stati Uniti. Altre centrali sono tra le più grandi del mondo, come Kashiwazaki-Kariwa in Giappone o Bruce in Canada. Molti siti oggi affrontano momenti difficili, come la centrale di Zaporijia in Ucraina. La raccolta include anche progetti che hanno cercato di spingere i limiti tecnici di questa energia. Superphénix in Francia e Monju in Giappone hanno esplorato nuovi tipi di reattori, con risultati diversi. Alcuni, come quello di Bataan nelle Filippine, non hanno mai funzionato, anche se sono stati completati, mentre altri, come Oyster Creek o Tokai, hanno aperto la strada all’industria nucleare nei loro paesi. Dalla Siberia agli Emirati Arabi Uniti, dal Canada all’India, questi luoghi raccontano storie sulle scelte energetiche, sui progressi tecnici, sui fallimenti e sulle questioni che accompagnano questa energia da più di sessant’anni.
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